Le strade del post-impressionismo
Quando la forza propulsiva dell'Impressionismo si avvicina alla fine del secolo non si esaurisce, ma cerca nuove strade che partendo dalla originaria "missione" tendono a esasperare o ad approfondire alcuni aspetti della loro origine. Il post-impressionismo in effetti si sviluppa in diverse direzioni tra cui c'è anche la strada personalissima intrapresa da Van Gogh, a cui sarà necessario dedicare uno spazio successivo. Ma senza dubbio quella di Paul Gauguin è una delle più significatve, non solo per i risultati che raggiunge ma anche perché genererà nuove visioni dell'arte futura, a cominciare dai Nabis che vedremo successivamente, a testiminiare quanto il passaggio tra Ottocento e Novecento sia veramente uno stato di grazia per l'arte, in cui nascono molte correnti interessanti e l'arte si avvia a diventare moderna.
Paul Gauguin (Parigi, 7 giugno 1848 – Hiva Oa, 8 maggio 1903)
Io non sono mai stato particolarmente appassionato da Gauguin, ma è necessario sottolineare l’immane portata di questo artista che forse più di ogni altro contiene nella sua pittura molti elementi che daranno luogo alle correnti future. Mentre cioè l’Impressionismo sarà obliterato dalle avanguardie del Novecento, la pittura di Gauguin, il suo uso intenso del colore, il suo rifiuto delle atmosfere occidentali, la sua ricerca di un’arte “deculturata”, sono alla base degli esperimenti futuri. Basta pensare che la prima delle “demoiselles d’Avignon” di Picasso è, di fatto, una donna di Gauguin e che anche Matisse no erediterà molto dell’Impressionismo mentre tratterrà molta passione cromatica, certamente mutuata dall’arte di Gauguin.
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Ma c'è anche chi, restando fedele all'istinto paesaggistico impressionista, comincia a trovare nuove tecniche pittoriche che sfruttano le teorie scientifiche della percezione: comincia il fenomeno del pointillisme e del divisionismo (li vedremo entrambi successivamente più in dettaglio), un altro straordinario passo nell'arte. che apre nuove prospettive nell'indagine sulla luce che avevano iniziato i Macchiaioli e gli Impressionisti. E' il caso di Seurat e Signac, altri due pezzi da novanta che letteralmente fanno a pezzi la visione degli impressionisti per ricomporla con coriandoli di colore. L'effetto ottico a una certa distanza è sorprendente perché l'occhio miscela i colori. Vedremo i lro capolavori nel capitolo su Pontillisme, per ora, solo un'anticipazione:
Georges Seurat (Parigi, 2 dicembre 1859 – Gravelines, 29 marzo 1891)
Paul Signac (Parigi, 11 novembre 1863 – Parigi, 15 agosto 1935)
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Henri de Toulouse-Lautrec (Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa) (Albi, 24 novembre 1864 – Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901)
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Ben diversa a sua volta è la strada intrapresa da Rousseau
Henri Rousseau o Rousseau il Doganiere (Henri Julien Félix Rousseau) (Laval, 21 maggio 1844 – Parigi, 2 settembre 1910)
Disconosciuto per lungo tempo dalla critica, Rousseau ha ben poco a che fare con gli impressionisti. Lui è un genio a parte, si potrebbe quasi dire l''iniziatore di un'avanguardia. E' un militare, lascia l'esercito e nel 1871 diventa gabelliere del dazio di Parigi, attività che caratterizzerà la sua identità nel mondo artistico con il soprannome di Rousseau il Doganiere.. Nel 1893 si chiarisce il desiderio di divenire un pittore, ma non ha molto successo.
La sua portata è grande perché all'apparenza è ingenuo e incolto, mentre invece è un protagonista dei fermenti innovativi della sua epoca. La sua visione da sogno e da favola, l'atmosfera da mitologia popolare delle sue giungle vengono letti come un tentativo di ritorno alle origini e di liberazione dell'inconscio e di espressione onirica del mondo interiore. I primi convinti riconoscimenti gli vengono da Guillaume Apollinaire, Odilon Redon, Paul Gauguin, Robert Delaunay, Georges Braque e Pablo Picasso. Perennemente in difficoltà economiche, viene arrestato e condannato a due anni di carcere per una truffa; scarcerato, si rimette con impegno a dipingere. Sarà preso ad esempio dai simbolisti, rivalutato, apprezzato anche da Kandinskji ma oppresso dai debiti fino alla morte.
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Impressionismi latini
Guillermo Gomez Gil, Crepuscolo sulla costa di Malaga (1918)
Alcuni tra i principali impressionisti in Spagna:
Joaquín Sorolla y Bastida (Valencia, 27 febbraio 1863 – Cercedilla, 10 agosto 1923)
E' uno dei più grandi narratori della luce, fra i rinnovatori della pittura spagnola in chiave impressionista, e anche tra i più prolifici con più di 2.200 opere.
Dario de Regoyos (Ribadesella, 1º novembre 1857 – Barcellona, 29 ottobre 1913)
Antonio Muñoz Degrain (Valencia, 18 de noviembre de 1840 – Málaga, 12 de octubre de 1924)
Guillermo Gómez Gil (Málaga, 1862-Cádiz, 6 de enero de 1942) (Costumbrismo)
Ed ora una piccola selezione dell'impressionismo Italiano (dove spesso dominano soggetti francesi):
Federico Zandomeneghi (Venezia, 2 giugno 1841 – Parigi, 31 dicembre 1917)
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