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mercoledì 3 febbraio 2021

Il Secolo d'oro dei magnifici olandesi

Mentre in Italia dominano gli Spagnoli quasi ovunque (con l’eccezione di Venezia), la grande Olanda si ribella allo strapotere iberico e vive un periodo particolarmente felice : la nuova Repubblica olandese è la nazione più prospera d'Europa e domina nel commercio, nella scienza e anche nell’arte, dove  esprime contenuti incredibilmente evoluti, con le città delle Fiandre sempre in primo piano. L’ondata di novità e di benessere travolge le vecchie tradizioni culturali monarchiche e cattoliche e l'arte olandese si rinnova. Il calvinismo olandese proibisce i dipinti religiosi nelle chiese anche se sono accettati nelle case private, quindi la pittura di soggetti religiosi viene meno, e cresce un grande interesse per tutti i tipi di soggetti secolari. La pittura del cosiddetto “Secolo d'oro” si sviluppa durante e dopo la parte successiva della guerra degli ottant'anni (1568–1648) per l'indipendenza olandese. Anche se la pittura olandese del Secolo d'oro viene generalmente inclusa nella pittura barocca, e spesso mostri molte delle sue caratteristiche,  in Olanda manca l'idealizzazione e l’amore dello splendore tipico di gran parte dell'opera barocca (anche se le Fiandre non sono immuni da questa tendenza). La maggior parte della pittura olandese di questo periodo si rifà alla tradizione “realista” ereditata dai grandi predecessori. 



 
Pieter Paul Rubens, L'unione dell'Acqua e della Terra (1618)
 
 
 
Pieter Paul Rubens, Due satiri (1618-1619)
 
 
 
Pieter Paul Rubens, La battaglia delle amazzoni (1615)
 
 
 
Pieter Paul Rubens, Incredulità di San Tommaso (1613-1615)
 
 
Pieter Paul Rubens, La caduta di Fetonte (1604-1605)
 
 
 
Pieter Paul Rubens, Le tre grazie (circa 1638)

 

Pieter Paul Rubens (Siegen, 28 giugno 1577 – Anversa, 30 maggio 1640) E’ uno di quei maestri a cui bisognerebbe dedicare un intero capitolo. Si dice spesso che quello di Rubens sia “il Barocco per antonomasia”. In effetti in lui c’è la ricerca della fastosità, della ricercatezza e della bellezza decoratica, ma c’è anche una ricerca della verità: le figure umane non sono più idealizzate, ma mostrano invece una accentuazione delle caratteristiche. Lo spazio e i corpi sono “amplificati”.
Antoon van Dyck (Anversa, 22 marzo 1599 – Londra, 9 dicembre 1641) Alleievo e amico di Rubens, da cui apprese la tecnica raffinata, divenne il ritrattista per antonomasia, conteso dalle corti europee. Van Dyck ammirava moltissimo Tiziano (vedi articolo precedente sul manierismo)

 

Rembrandt, Autoritratto (1661)
 
 
Rembrandt, Filosofo in meditazione (1635)
 
 
Rembrandt,  Festa di Belshazzar (1635)

 


Rembrandt (Rembrandt Harmenszoon van Rijn) (Leida, 15 luglio 1606 – Amsterdam, 4 ottobre 1669) è stato un pittore e incisore olandese.
La “pennellata” di Rembrant è quanto di più moderno e innovativo si potesse immaginare. Attento all’effetto, senza più ossessione per la precisione ma alla percezione. Maestro del chiaroscuro e sapiente narratore della luce e delle ombre (da Caravaggio). Grandiosa la sua abilità nel presentare i soggetti con enfasi realistica, senza il rigido formalismo dei contemporanei ed un'evidente interesse per l’essere umano, indipendentemente della sua ricchezza o età.

 

 

Jan Vermeer, Lo studio dell'artista (1665)
 
 
Jan Vermeer, la celeberrima "Ragazza con l'orecchino di perla"(1665)
 
 
Jan Vermeer, Il concerto interrotto (1658-1661)
 
 
Jan Vermeer, Donna con due uomini (1659-60)
 
 
Jan Vermeer, Officer and a Laughing Girl (1657)

Johannes Vermeer o Jan Vermeer (Delft, 31 ottobre 1632 – Delft, 15 dicembre 1675). Vermeer è un altro dei pittori che ammiro enormemente, non tanto e non solo per la vividezza e la qualità dei colori (dovuta alla grande cura nella preparazione e nella ricerca dei migliori pigmenti dell'epoca), ma per quanto riesce a  portarci “dentro” la situazione, quasi trasmettendoci i sommessi rumori, la temperatura, i sussurri e lo stato d’animo dei personaggi. Faceva grande uso del blu oltremare, un pigmento preziosissimo dal costo proibitivo, anche indebitandosi. Nelle sue opere, (che talvolta vengono definite "Rococo") trionfa “l’atmosfera” Sulle Garzantine (enciclopedia Garzanti) c’è una bellissima frase che definisce la pittura di Vermeer: «La vita silenziosa delle cose appare riflessa entro uno specchio terso; dal diffondersi della luce negli interni attraverso finestre socchiuse, dal gioco dei riflessi, dagli effetti di trasparenze, di penombre, di controluce». Dipinge prevalentemente figure femminili nell’intimità domestica. Dipinge sempre nel suo studio dove la luce arriva sempre da sinistra. 

 

Jan Both, paesaggio italiano con disegnatore (1650)



Jan Both (Jan Dirksz Both) (1610 o 1618 - 1652). In questo dipinto meraviglioso io vedo  già un'anticipazione dei temi romantici.

Se interessa uno sguardo più ampio del nostro, questi sono altri protagonisti della pittura fiamminga nel Secolo d’oro:


Frans Hals (Anversa, 1580 – Haarlem, 26 agosto 1666)
Hendrick Avercamp
(Amsterdam, 27 gennaio 1585 – Kampen (Overijssel), 15 maggio 1634)  
Dirck Hals
(Haarlem, 19 marzo 1591 – Haarlem, 17 maggio 1656)
Paulus Potter
(Enkhuizen, 20 novembre 1625 – Amsterdam, 17 gennaio 1654)
Jan De Bray
(Haarlem, 1627 – Amsterdam, 1º aprile 1697)
Aert de Gelder
(Dordrecht, 26 ottobre 1645 – Dordrecht, 27 agosto 1727)
Jacob Van Loo
(Sluis, 1614 – Parigi, 26 novembre 1670)
Dirck Van Baburen
(Wijk bij Duurstede, 1595 circa – Utrecht, 21 febbraio 1624)
Bartholomeus van der Helst
(Haarlem, 1613 – Amsterdam, 16 December 1670)
Jan Steen
(Leida, 1626 – Leida, 3 febbraio 1679)
Gerrit van Honthorst
(Utrecht, 4 novembre 1592 – Utrecht, 27 aprile 1656)
Gerrit Berckheyde
(Gerrit Adriaenszoon Berckheyde) (1638 – 1698)
Frans Post
(Haarlem, 17 Novembre 1612 –  Haarlem, 17 Febbraio 1680)


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