Cerca nel blog

venerdì 30 luglio 2021

Un punto d'arrivo: De Stijl

De Stijl (che in olandese significa “lo stile”), anche conosciuto con il nome di Neoplasticismo (in olandese: Nieuwe Beeldende), è un movimento artistico fondato in Olanda nel 1917. Se volessimo valutare Mondrian per le sue opere di questo periodo, dovremmo interrogarci, come già abbiamo fatto sul Dadaismo, su quanto queste nuove forme artistiche intendano trascendere il passato e collocarsi, in un certo senso, "fuori" dall’arte. La storia di Mondrian pittore giustifica questa esperienza, alla quale arriva dopo un lungo percorso che passa attraverso esperienze impressioniste e rappresentazioni importanti di varia natura. Ad un certo punto viene catturato dal desiderio spirituale di astrazione, dall’idea di uscire dalla rappresentazione mantenendosi fedele solo ad alcuni elementi formali che determinano l’equilibrio della composizione. L’astrattismo di De Stijl è di tipo geometrico, basato sulla creazione di forme pure e bidimensionali. Di fronte alla costante domanda sulle sue linee e sui suoi parallelogrammi colorati con i colori fondamentali, scrive:  “Cosa voglio esprimere con la mia opera? Niente di diverso da quello che ogni artista cerca: raggiungere l'armonia tramite l'equilibrio dei rapporti fra linee, colori e superfici. Solo in modo più nitido e più forte”. Certo, se non sappiamo niente delle sue esperienze pregresse, nelle sue composizioni troviamo una rappresentatività analoga a quella di comuni pannelli industriali, e ci riesce difficile apprezzarne il valore, se non fosse per quella identità così marcata e così precisa che hanno fatto di alcuni quadri di Mondrian un'altra delle “universal pictures” della storia dell’arte.
Il termine neoplasticismo compare nell'ottobre del 1917 con la pubblicazione del primo numero della rivista De Stijl fondata da Theo van Doesburg. Il termine è utilizzato sia da Piet Mondrian che Theo van Doesburg nella pubblicazione del Manifesto De Stij per descrivere la loro forma d'arte ridotta a rapporti tra linee e campiture di colore, nella assoluta ricerca di ridurre il tutto all’astrazione dell’essenziale confidando nell'ipotesi che la pura geometria possa assolvere a questo compito. Tra i membri, anche Hans Richter, annoverato anche nel Dadaismo

 

Piet Mondrian, Composizione (1921) 

 

Piet Mondrian, Composizione (1921)

 

Piet Mondrian (Piet Mondrian Pieter Cornelis Mondriaan) (Amersfoort, 7 marzo 1872 – New York, 1º febbraio 1944)

 

 

 Theo Van Doesburg, Rhythmus eines russischen tanzes

 



Theo Van Doesburg, Composizione (1918)


Theo van Doesburg  (Christian Emil Marie Küpper) (Utrecht, 30 agosto 1883 – Davos, 7 marzo 1931)  
 

 



 

Amédée Ozenfant, Nacres N.2

 

Amédée Ozenfant  (San Quintino, 15 aprile 1886 – Cannes, 4 maggio 1966) 




 

 

Walter Dexel, 1922 XIV (1922)

 
Walter Dexel  (Monaco di Baviera, 7 febbraio 1890 – Braunschweig, 8 giugno 1973)

 

 

 

 

Peter Alma, Westwand (Murale)

 
Peter Alma (Peter Amstel Alma) (Medan, 18 gennaio 1886 – Amsterdam, 23 maggio 1969)

Hans Richter (Berlino il 6 aprile 1888 - Locarno, 1º febbraio 1976)

Max Bill (Winterthur, 22 dicembre 1908 – Berlino, 9 dicembre 1994)