Mi perdoneranno i più esperti se in questo capitolo mescolo un po’ le carte e raggruppo autori che hanno poco a che fare l’uno con l’altro. D’altra parte il pensiero estetizzante è come un ruscello che lambisce l’arte in vari ambiti. L’estetismo è un movimento artistico ma soprattutto letterario della seconda metà dell’Ottocento ed è in un certo senso una particolare tendenza del decadentismo (ne abbiamo già parlato nel capitolo precedente sui Preraffaelliti e ne riparleremo quando parleremo di Simbolismo) e del tardo romanticismo. Il pensiero estetizzante si afferma a partire da Walter Horatio Pater (1839 – 1894), critico letterario inglese, riconosciuto come uno dei fondatori del movimento estetico e Joris-Karl Huysmans, (1848 – 1907), scrittore francese, ritenuto con Baudelaire e Gautier il precursore dell'estetismo europeo. L'uscita nel 1884 del suo romanzo À rebours (Controcorrente), sconvolge e cambia le prospettive di una generazione di scrittori, da Oscar Wilde a Gabriele D'Annunzio, ritenuti anch'essi portatori del pensiero decadentista. In Inghilterra gli “esteti” sono Swinburne, i preraffaelliti e Wilde, mentre in Francia il parnassiano Gautier, Baudelaire, Verlaine e Apollinaire si allontanano sempre più dal contenuto estetizzante restando vicini a una forma più assoluta di decadentismo e a quello spleen di cui parla Baudelaire (dalla Treccani online: Spleen: Stato d’animo caratterizzato da malinconia, insoddisfazione, noia e fastidio di tutto senza una ragione precisa che lo provochi, proprio di molti scrittori romantici e decadenti, spec. inglesi e francesi).
In pittura non si può parlare espressamente di un movimento definito “estetismo” ed in genere i pittori che ho arbitrariamente inclusi in questa sezione si auto-definivano pre-raffaelliti, ma non sempre questa appartenenza è stata riconosciuta dalla critica. Si tratta in genere di artisti che hanno avuto un destino critico un po’ altalenante, a volte accettati obtorto collo dalla critica a posteriori, ma sovente molto apprezzati in vita per una certa accessibilità della loro arte, che ricerca con abilità tecniche effetti sorprendenti. Probabilmente la mia scelta di mettere insieme questi quattro maestri non è condivisibile dalla storia dell’arte ufficiale, ma mi è servita a collocare pittori vicini al pre-raffaellitismo ma non perfettamente aderenti ad esso. Devo dire che negli ultimi anni la grandezza di pittori come Grimshaw o Tissot (al quale il Museo d'Orsay ha dedicato una grande retrospettiva nel 2020 che non ho potuto vedere causa covid) è stata ampiamente riconosciuta. Personalmente, pur non disconoscendo una componente manieristica e un certo compiacimento estetico nel ripetere moduli narrativi “che funzionano bene sul pubblico”, non ho nessuna difficoltà ad includere questi signori nell’Olimpo dei Grandi Maestri.
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Sir Frederic Leighton, I barone di Leighton (Scarborough, 3 dicembre 1830 – Londra, 25 gennaio 1896), scultore e pittore britannico, viene spesso definito preraffaellita. Lascio al vostro giudizio trovare le differenze e le somiglianze.
Sir Lawrence Alma-Tadema, (Lourens Alma Tadema) (Dronrijp, 8 gennaio 1836 – Wiesbaden, 25 giugno 1912), è un olandese, ha studiato in Belgio alla Koninklijke Academie voor Schone Kunsten van Antwerpen ma da 1870 vive in Inghilterra dove diventa celebre per la maestria nel riprendere i temi dell'antichità classica, nei quali raffigura il lusso e la decadenza dell'Impero Romano. Sebbene ammirato in vita per la sua abilità, il suo lavoro non ha avuto un destino critico sempre consenziente, e solo a partire dagli anni '60 è stato riscoperto.
Jacques-Joseph Tissot, detto James (Nantes, 15 ottobre 1836 – Chenecey-Buillon, 8 agosto 1902), è francese, di Nantes, studia alla Scuola delle Belle Arti di Parigi, dove impara da Jean-Auguste-Dominique Ingres. Diventa celebre rappresentando ambienti e personaggi della Parigi mondana con particolare attenzione al fascino femminile.
Il suo stile si avvicina a quello di Henri Fantin-Latour, ma vedremo anche tra breve i suoi collegamenti con gli Impressionisti. Io lo trovo fenomenale, vi consiglio di cercare altri suoi lavori nel web:
Grimshaw è un pittore dell'epoca vittoriana ma anche lui non troppo amante dell'accademia. E' fedele ai dettami realistici degli artisti preraffaelliti, si specializza in scorci urbani e vedute di grande effetto. Spesso viene anche lui annoverato tra i pittori preraffaelliti, ma non ci vedo grandi somiglianze se non nell'atteggiamento, che è estetizzante e decadente. A partire dagli anni ’70 dell’Ottocento, John Atkinson Grimshaw lavora infatti sotto l’influenza di James Tissot e del Movimento Estetico, ma arriva ad avere una sua identità, molto precisa e riconoscibile. Ancora oggi una certa critica trova in Grimshaw un certo manierismo, un eccessivo sviluppo delle stesse tematiche e un certo autocompiacimento un po "da cartolina". Ma se si osserva accuratamente l'opera di questo abile inglese, si scopre che è anche un maestro della sintesi, che usa il colore con grandissima efficacia per evocare situazioni nelle quali per lo spettatore è facile immergersi.
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