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martedì 16 febbraio 2021

L'accademismo dell'Art Pompier

 
Mentre tutto il mondo culturale era in fermento e le nuove visioni del mondo (romanticismo, decadentismo, realismo) permeavano l’arte e intendevano portare nell’arte il mondo dell’interiorità (e le tecniche pittoriche fuori dalle accademie), c’era anche chi voleva mantenersi fedele all’accademismo classico e voleva semplicemente esercitare della bella pittura con tecniche magistrali.  Anche in questo caso, la polemica tra “progressisti” e “conservatori” procede includendo l’invalidazione dell’avversario. E bisogna dire che questi pittori accademici, tra metà e fine Ottocento godevano di fama e consenso da parte di una certa critica e da parte dei loro acquirenti, ossia della nascente nuova borghesia. Poi la critica più avanzata, ha portato alle stelle i contemporanei che rompevano gli schemi (impressionisti, simbolisti ecc.) lasciando sullo sfondo i pittori “per bene”, che volevano proseguire la tradizione classica. Tuttavia io non liquiderei quest’arte troppo velocemente: se l’obiettivo di Bouguereau era quello di celebrare la bellezza, mostrare abilità tecniche e proseguire nella grande tradizione delle allegorie classiche e mitologiche, direi che i suoi risultati sfiorano veramente il sublime, incastrando la bellezza senza tempo della tradizione in una visione femminile che ha anche tutti i canoni della modernità. Io stesso mi sono innamorato più volte delle donne di Bouguereau, e in particolare della ninfa che sta dietro gli amorini nella Nascita di Venere, che vedremo qui sotto.
Anche qui succede un fatto curioso: che la nuova borghesia ami l’arte “vecchia”, e che la vecchia borghesia ami l’arte nuova. La spiegazione naturalmente sta nel fatto che la vecchia borghesia ha più cultura e possiede gli strumenti per capire i cambiamenti, mentre la nuova borghesia è essa stessa il cambiamento, e capisce solo se stessa e il messaggio di cui è portatrice. In ogni caso, a parte le divagazioni sulla borghesia, con il termine “Art pompier” si definisce (probabilmente con intenti derisori) la pittura prodotta in Francia nella seconda metà del XIX secolo sotto l’influsso delle Accademie di Belle Arti. Io preferisco chiamarla “accademismo”, ossia quell’arte scolastica (appunto da accademia) e ufficiale, spesso gradita al potere perché rassicurante e non trasformativa, che, pur eseguita con tecnica magistrale, risulta spesso falsa e vuota, fino al cattivo gusto. Come ho già detto, a me i quadri di Bouguereau piacciono tantissimo, e se devo trovare nell’arte uno dei miei ideali femminili, lo trovo qui più che in quasi tutte le altre manifestazioni.
L'origine dell'appellativo francese “pompier” (in italiano vuol dire pompiere, ma come aggettivo è traducibile anche con “enfatico e presuntuoso” e con il termine “pomposo”) è incerta: potrebbe derivare dagli elmi delle figure di dèi ed eroi classici, simili a caschi di pompieri, o indicare gli stessi pompieri presenti, con compiti di sicurezza, durante le mostre aperte nei Salons ufficiali, oppure ancora riferirsi ai pittori del circolo di Charles Gleyre, fautori dell'imitazione della pittura pompeiana, e mostrare, forse un po' troppo, di preferire rappresentazioni pittoriche pompose e retoriche.



 

 
William-Adolphe Bouguereau, La nascita di Venere (1879)

 

 

 
William-Adolphe Bouguereau, Ammirazione

 

 

 
William-Adolphe Bouguereau, Il lavoro interrotto (1891)

 

 

William-Adolphe Bouguereau, Amore e Psiche bambini (1889)
 
Credo che Bouguereau ci tenesse ad essere ammirato per la sua bravura. E qui, la straordinaria naturalità e l'estrema espressività dei corpi (l'intraprendenza di Eros, la riluttanza rassegnata di Psiche) servono alla narrazione dell'eterno incontro-scontro tra l'amore-desiderio e l'anima-sentimento. Più lo guardo e più mi piace.

 


 

 
William-Adolphe Bouguereau, Fanciulla si difende da Eros (1880)
 

Se a qualcuno venisse ancora in mente di accusare Bouguereau di superficialità e di pedissequa riproduzione di moduli classici, farebbe meglio a guardare per bene questo capolavoro. Tralascio ovviamente la perizia tecnica, l'anatomia, la delicatezza tonale della composizione, la struttura del quadro attraversato da una vera "tensione su una linea obliqua che scorre lungo le braccia della ragazza. Ma, a parte questo, come meglio descrivere "per allegoria" il rifiuto accondiscendente (d'altra parte è un bambino!) della ragazza, e  l'infastidente assalto erotico maschile che ha qualcosa del gioco infantile? La scena ci fa sorridere, perché stanno giocando, ma c'è una situazione che ci compiace. C'è anche un po' di quell'ironia borghese che abbiamo trovato anche nel Biedermeier e nei dipinti di Giovanni Rotta (vedi Realismo, nel capitolo precedente) , ma qui l'ironia è portata al sublime, direi è astratta... ci tira fuori il buonumore e il sorriso  (quando si sorride a qualcosa di scabroso e ci si copre la bocca).

William-Adolphe Bouguereau (La Rochelle, 30 novembre 1825 – La Rochelle, 19 agosto 1905)
Considerato uno dei massimi rappresentanti dell’Accademismo, ha coltivato un talento innato fin dai primi anni, studiano e poi insegnando nelle migliori scuole francesi. La sia pittura esprime una perfetta padronanza del disegno, della forma e della tecnica. I suoi dipinti, e in particolare le figure femminili, esprimono una incommensurabile bellezza, raccontata con temi allegorici e mitologici. Bouguereau chiama in causa neoclassicismo e romanticismo con  tensioni idealistiche. Nonostante il grande successo ottenuto in vita, ricco di premi e onoreficienze, la sua pittura è stata in parte screditata dai tanti precursori della modernità suoi contemporanei. 

 

 

Alexandre Cabanel, Alabaydé (1848)
 

Alexandre Cabanel, Morte di Mosè (1851)
 
Alexandre Cabanel (Montpellier, 28 settembre 1823 – Parigi, 23 gennaio 1889) 
 
 
 
Paul Baudry, Charlotte Corday (1860)
 

Paul Baudry (Paul Jacques Aimé Baudry )(La Roche-sur-Yon, 7 novembre 1828 – Parigi, 17 gennaio 1886)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Joseph Caraud, La déclaration (1877)
 
 
 
Joseph Caraud, Madre e figlia (1872)
 
 
 
Joseph Caraud, Am Morgen (1865)
 
 

 

Joseph Caraud (Cluny- Saône-et-Loire,  5 gennaio 1821 - Parigi, 12 novembre 1905 Non so dire esattamente se Caraud possa essere inserito nell'art pompier. L'ho collocato in questa sezione perché i suoi quadri sono fantastici, e anche in questo caso l'accademismo non è mero esercizio ma è al servizio di una narrazione. In effetti in questi dipinti "sta accadendo qualcosa" e Caraud ci porta dentro la vita dei personaggi (notare la compiaciuta inerzia della fanciulla che riceve la dichiarazione oppure l'espressione annoiata e un po' trasognata della signora a letto).

 

 

l'accademismo svizzero

 

 
Charles Gleyre, Diana

Charles Gleyre, Cléonis et Cydippe (1843)

 
 
 
 Charles Gleyre, Le coucher de Sapho (Jeune fille dans un intérieur pompéien) (1867)


Charles Gleyre ( nome completo Marc Gabriel Charles Gleyre ) ( 2 Maggio 1806 - 5 maggio 1874) Ha assunto lo studio di Paul Delaroche nel 1843 e ha insegnato un certo numero di artisti più giovani che sono diventati di rilievo , tra cui Claude Monet , Pierre- Auguste Renoir , Alfred Sisley , James.

Altri notevoli accademisti svizzeri:

Abbott McNeill Whistler (Lowell, 10 luglio 1834 – Londra, 17 luglio 1903)
Louis - Frédéric Schützenberger (Strasburgo, 8 settembre 1825 – Strasburgo, 17 aprile 1903) 


 

 

Fritz Zuber-Bühler, Bimba con bambola (1876)

 

Fritz Zuber-Bühler (Le Locle, 6 novembre 1822 – Parigi, 23 novembre 1896)

 

 
Albert Samuel Anker, Zwei schlafende Mädchen auf der Ofenbank (Due bambine che dormono sulla panca-forno) (1895)

 

 

 
Albert Samuel Anker, La Guarderia (L'asilo) (1860)

 

 

 Albert Samuel Anker, Bambina che pela le patate (1886)
 

Albert Samuel Anker (Ins-Anet, 1 aprile 1831 - Ins-Anet, 16 Luglio 1910 ) è ritenuto il " pittore nazionale" della Svizzera a causa delle sue rappresentazioni popolari. Ha prodotto una serie di opere con temi storici e biblici, ma il suo tema più tipico è la vita quotidiana delle persone nelle comunità rurali. I suoi dipinti sono sobri e semplici, senza idealizzazioni, ma anche senza l'esame critico delle condizioni sociali che si possono trovare nelle opere di contemporanei come Daumier, Courbet e Millet . La pittura di Anker è pervasa di idealismo cristiano, messo in risalto anche con quadri non idealistici. Anche nature morte. Tutti dipinti di “solidità realista” che riflette la tensione di Anker verso un mondo armonico e stabile. Le sue opere emanano un senso di conciliazione e di comprensione. 


 

 

 

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