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mercoledì 31 marzo 2021

Cubismo, punti di vista

Ci sono momenti nell'arte che io preferisco al Cubismo. Lo trovo artificioso, poco coinvolgente. Anche se ha espressioni molto interessanti dal punto di vista visivo, quando guardo un quadro cubista finisco sempre per perdermi nel suo tecnicismo rappresentativo. Ma il mio parere conta poco, perché il cubismo è una pietra miliare nella storia dell’arte moderna, e anche se a differenza di altri movimenti resta abbastanza connotato, troverà una evoluzione nella prospettiva dell’arte informale. 

Ma perché nasce il Cubismo? Cosa diavolo sarà mai passato per la testa di Braque e Picasso per "ri"cominciare a disegnare per linee essenziali e a "confondere" viste di fronte, viste di profilo, viste da sotto e da sopra? Sarà che il modo di pensare dell'epoca sta diventando più multiforme, sarà che le visioni univoche sembrano ormai poco adatte a rappresentare la complessa realtà... il cubismo potrebbe essere la traduzione artistica di questa esigenza: una visione simultanea da molti punti di vista.

Ma forse è anche la ricerca di una "ipervisione". Cioè di un modo di guardare che non tenga conto dei dettagli ma delle forme essenziali che costituiscono la figurazione. D'altra parte tutto ciò è anche parte di una formazione artistica: chiunque abbia fatto un po' di pittura dal vero di impostazione accademica sa bene che durante il disegno c'è un punto cui la figura è abbozzata nelle sue linee essenziali, che aiutano a stabilire le inclinazioni degli oggetti. Quindi c'è un momento nella stesura di un disegno in cui diventiamo tutti un po' "cubisti" per necessità. Da queste linee essenziali il Cubismo mette in campo una fenomenale capacità di sintetizzare, con una impronta che è in parte razionalista ma che invece in altri casi è il recupero di forme primitive e quindi è sensuale e perfino spirituale. 

Si diceva prima delle evoluzioni del cubismo nell'arte astratta. Questo vale per l’aspetto esteriore, perché mentre l’arte informale rifiuta la rappresentazione, il cubismo appare invece come un eccesso rappresentativo. Tutto comincia con Cézanne, nelle sue solitarie sperimentazioni che prefigurano lo stile, la visione e le tematiche dei cubisti. Siamo quasi certi che Cézanne puntasse ad una semplificazione della visione, trovando nella geometrizzazione delle forme una sorta di astrazione dalla realtà al suo principio costitutivo. Comunque, partendo dalle forme semplificate di Cézanne e dall'espressività delle maschere africane si comincia a lavorare sulla scomposizione della figuratività (abbiamo già visto nelle sperimentazioni espressioniste come sia in atto una vera destrutturazione della tecnica pittorica) si arriva alla scomposizione dell'oggetto, abbandonando (ma forse sarebbe meglio dire stravolgendo) completamente la visione prospettica e naturalistica. Certamente c’è un tentativo di oggettivazione, di arrivare a una sintesi della visione trattenendo solo "ciò che conta veramente"; questo passa anche attraverso il tentativo di eliminare il singolo “punto di vista” per produrre una visione multipla, che senmbra quasi sostituirsi alla scultura mettendo su un piano bidimensionale la molteplicità di aspetti insito in ogni cosa.

 




Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 19 gennaio 1839 – Aix-en-Provence, 22 ottobre 1906)

L’espressione “cubismo” definisce una corrente artistica riconoscibile, i cui caratteri sono ben definiti, distinti e riconoscibili rispetto a molte altre correnti e movimenti. Ma il cubismo non ha un vero un fondatore e non ha una direzione unitaria. Il termine "cubismo" è un po’ riduttivo e non perfettamente descrittivo degli intenti di questa corrente. A Matisse non piaceva e per fortuna non si lasciò sedurre da questa tecnica descrittiva che a me continua ad apparire come una forzatura intellettuale, le cui ragioni sono prettamente teoriche. Louis Vauxcelles  le chiama "bizzarrie cubiste”, assegnando, anche in questo caso, una connotazione negativa che poi diventa emblematica ed accettata dai suoi interpreti.
I primi cubisti sono considerati Georges Braque e Pablo Picasso, : entrambi crearono opere di analoga ispirazione durante il 1907. Nello stesso anno Braque visita la retrospettiva su Paul Cézanne presentata in occasione del Salon d'automne e conosce Picasso, che sta lavorando al quadro Les Demoiselles d'Avignon. Nel 1911 i due pittori lavorano insieme realizzando opere molto simili. Si tratta di figure femminili (Ma jolie e La portoghese) così frammentate e  geometrizzate da puntare già il dito verso l’astrazione.



Cubismo orfico 1910
Penso che l’origine del cubismo orfico si possa trovare nei quadri di Cézanne. Secondo me il cubismo orfico contiene qualcosa di vitale che nel cubismo in genere e nel cubismo sintetico non si trova. Infatti, dal punto di vista dell’influenza sul futuro, questa corrente sembra ispirare tante strade successive (a cominciare da quella di Kandinskij) mentre il cubismo sintetico sembra più un vicolo cieco. Lo dice anche Edward Lucie-Smith.  Fu Guillaume Apollinaire a scegliere il nome “cubismo orfico” per definire il gruppo di artisti della cosiddetta Section d'Or. Nel gruppo c’era anche Marcel Duchamp, e, inoltre, Roger de La Fresnaye, Fernand Léger, Marie Laurencin. Questa compagnia aveva l'obiettivo di rappresentare dei quadri che avessero rigorosi rapporti geometrici tenendo comunque conto della vitalità del colore presente in essi. Section d'Or fu anche il titolo della rivista che crearono e del Salon col quale esordirono a Parigi nel 1912.
Questi artisti erano soliti riunirsi nella casa parigina di Jacques Duchamp, sita nel sobborgo di Puteaux. Tutti avevano sviluppato una visione del cubismo diversa da quella del cosiddetto gruppo di Montmartre (rappresentato principalmente da Picasso e Braque): le composizioni incominciarono ad essere completamente create dal pittore e non tratte dalla realtà, il colore tornò parte essenziale del dipinto, non più finalizzato alla mera scomposizione dei volumi.
František Kupka (Opočno, 23 settembre 1871 – Puteaux, 24 giugno 1957)  pittore ceco, fu uno dei maggiori esponenti della pittura astratta e dell'orfismo. 

 

 

 

 

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 Robert Delaunay, Les Champs de Mars, La Tour Rouge

 


Robert Delaunay (Robert-Victor-Felix Delaunay) (Parigi, 12 aprile 1885 – Montpellier, 25 ottobre 1941) 
dal post-impressionismo al cubismo
 
 
 
 

Sonia Delaunay, La cantante di flamenco (1915)
 
 
Sonia Delaunay (Sonia Terk Delaunay o Sonja Terk)(Odessa, 14 novembre 1885 – Parigi, 5 dicembre 1979)
Jacques Villon (Gaston Duchamp) (Damville, Eure, 1875 - Puteaux, Parigi, 1963)
 
 
 
Cubismo sintetico 1912

la terza parte del movimento cubista viene comunemente fatta risalire al 1912, anno in cui Picasso dipinge la famosa Natura morta con sedia. A caratterizzare questa fase sono composizioni di oggetti e visioni polioculari dello stesso oggetto. Spesso la scomposizione avviene fisicamente, incollando diverse pitture nello stesso quadro, come fa Picasso nella “natura morta con sedia” del 1912, dove dipinge separatamente la seduta e poi lo incolla sul quadro. La stessa tecnica è utilizzata da Braque nel suo “Piatto di frutta con bicchiere”. Tra le tecniche preferite dai cubisti sintetici, oltre al collage, figura anche il lettering e l'utilizzo di carta stampata.



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 Fernand Léger, Ritratto di donna in rosso e verde (1914)

 

 

Fernand Léger (Joseph Fernand Henri Léger) (Argentan, 4 febbraio 1881 – Gif-sur-Yvette, 17 agosto 1955)



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Pablo Picasso,  Ritratto di Ambroise Vollard  (1909-1910)


Pablo Picasso, Les demoiselles d'Avignon (1907)

Pablo Picasso, Amicizia (1908)

Pablo Picasso, Ragazza con il mandolino (1910)

 

Pablo Picasso, Les femmes d'Alger (1954-55)
 

 
Pablo Picasso (Pablo Ruiz y Picasso) (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973)

 

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Georges Braque, Viadotto a l'Estaque (1908)   
Qui il legame con Cézanne è abbastanza evidente 

Georges Braque, Il porto (1909) 


 
Georges Braque, Natura morta (1942)

 

Georges Braque (Argenteuil, 13 maggio 1882 – Parigi, 31 agosto 1963) 

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Juan Gris, Clown (1919)

 

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 Juan Gris, Ritratto della madre (1912)

 


Juan Gris (José Victoriano González) (Madrid, 23 marzo 1887 – Boulogne-sur-Seine, 11 maggio 1927)



 

 


Torsten Jovinge, Il ballatoio (1917)
 
 
 
 

 Torsten Jovinge, Outside the Central Palace (1933)
 


Torsten Jovinge, (Per Torsten Jovinge)  (Stoccolma 17 luglio 1898 - Siviglia 20 luglio 1936 )
Sotto l'influenza di Le Corbusier, realizza dipinti e disegni di architettura Jovinge ispirate al purismo e al funzionalismo con una riduzione della visione in forme geometriche pure e colori precisi.



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